Inaugurazione biblioteca “A. Bellusci”

FRASCINETO Inaugurata a Frascineto la Biblioteca “Antonio Bellusci”, privata e donata con lungimiranza al pubblico, a cura dell’Associazione-Centro ricerche socio-culturali «Giorgio Castriota»,
nata nel 1982, che ha, come organo d’informazione, la rivista italo-greco-albanese «Lidhja» (legame-unione) fondata nell’80 e diretta dal sacerdote medesimo, papàs Antonio Bellusci, instancabile operatore culturale di tutta la diaspora arbëreshe. La mezza giornata intensa è partita con i saluti, davanti ad un folto pubblico, alla presenza del Prefetto di Cosenza, Giancarlo Ingrao. 

Ha coordinato l’ing. Tommaso Ferrari. Ha introdotto l’ospite, il principe Giorgio Castriota Skanderbeg, discendente diretto dell’eroe nazionale omonimo d’Albania, residente in Campania, il papàs Antonio Bellusci lumeggiando le sue scelte, tese con la Biblioteca aperta a tutti all’elevazione socio-culturale e spirituale del territorio che la ospita e oltre.
Sono intervenuti, proficuamente, l’assessore regionale alla Cultura, Saverio Zavettieri, quelli della Provincia di Cosenza, Donatella Laudadio, della Comunià Montana del Pollino, Rosaldo Bellizzi, Franco Piperno per la Città di Cosenza in rappresentanza del sindaco Giacomo Mancini, il sindaco di Castrovillari, Francesco Fortunato, il Principe Giorgio Castriota Skanderbeg, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo locale, Emilia Blaiotta, il sindaco di Frascineto, Francesco Pellicano. Il prefetto Ingrao ha dato fervidi saluti e ringraziamenti per l’importante valenza della manifestazione e un omaggio al papàs Bellusci che gli ha sempre «spiegato la storia, le tradizioni, le simbologie d’un mondo interessante, di cui apprezza i libri, i costumi, il rito religioso e così via». 

L’on. Saverio Zavettieri ha – tra l’altro – affermato che «con la cultura si aspira, in bene, al cambio dell’immagine sfruttando le energie migliori. È da sostenere l’Associazione organizzatrice onde migliorare anche con essa, la promozione culturale dell’intera Calabria. Riteniamo che una Legge regionale per le minoranze sia strumento di crescita. Le vostre risorse, potenzialità, la convivenza pacifica sono modello da additare all’Europa. S’è perso un po’ di tempo, ma occorre lavorare per unificare le esigenze vostre e delle altre minoranze; è, questo, un itinerario strategico. Le Amministrazioni locali s’affrettino per poter gestire, insieme con la Regione e le Province, gli interventi previsti dall’Agenda 2000. Vorremmo essere con chiunque interlocutori attenti». 

L’assessore provinciale, prof.ssa Donatella Laudadio, ha rimarcato – tra altro – l’importanza della Legge Quadro nazionale pro minoranze (promulgata da Ciampi nel dicembre 1999, ndc). Circa il libro ha detto che «è una grande avventura con la mediazione dello scrittore, è un ritorno a casa, come la propria Itaca». «Una biblioteca è un baluardo della libertà, il libro – ha aggiunto – (rifacendosi a quanto espresso prima dal papàs Mario Aluise, rappresentante del vescovo di Lungro, mons. Ercole Lupinacci, benedicente dell’iniziativa) è un ponte tra ieri, oggi, domani, è memoria storica per tutti e anche per le minoranze; sicché esso vi servirà per conservare tenacemente le vostre specificità». Poi l’inaugurazione della Biblioteca, allestita da Elena Blaiotta nella casa natale di papàs Bellusci, con l’aiuto «forte» di Tommaso Bellusci, Tommaso Ferrari, Michele Greco, Mario La Rocca e apprezzata da tutti coloro che si sono spostati in corteo dal Municipio, mentre dai balconi delle case spiccavano coperte tipiche stese per l’evento. Essa è fatta di migliaia di libri, si articola nelle Sezioni degli albanesi di Grecia, d’Italia, d’Albania, del KoSsòvo, degli Usa, d’Australia e della spiritualità bizantino-greca. 

La terza parte, fino a tarda sera, ha riguardato il «Convegno sulla pastorizia e il telaio a Frascineto» nell’Auditorium della Scuola Media. Il tema, coordinatore il prof. Leonardo Alario, docente del Centro interdisciplinare di documentazione antropologica dell’Università della Calabria è stato svolto dai professori Giuseppe Trebisacce, docente di storia della Pedagogia nel Dipartimento di Scienze dell’Educazione di detto Ateneo, e Ottavio Cavalcante, docente di storia delle tradizioni popolari e direttore del centro interdisciplinare e documentazione demoantropologica dell’Unical. Nel corso degli interventi sono state proiettate, su schermo gigante, foto di pastori e tessitrici, a cura del prof. Tommaso Bellusci. Sono stati eseguiti antichi canti «arbëreshe» di lavoro sul telaio e la pastorizia a cura del dott. Michele Greco.
Infine è stato presentato il sito Internet della Biblioteca Bellusci e della rivista «Lidhja» a cura dei giovanissimi Giuseppe Falduto e Vincenzo Santagada. Ha concluso il contento papàs Antonio Bellusci ringraziando di cuore tutti.

(dalla Gazzetta del Sud del 14 maggio 2001)