... un po' di storia

Frascineto il nostro paese, è una comunità costituita da persone di origine albanese di rito bizantino-greco, della diocesi , in greco “Eparchia”, di Lungro, in provincia di Cosenza, istituita nel 1919 dal Papa Benedetto XV.
Frascineto, quindi, è una comunità cattolica di rito orientale, dipendente giuridicamente dal Papa di Roma, di tradizione e lingua albanese materna , in quanto gli abitanti provengono dalla penisola balcanica ( secolo XV), per sfuggire all’occupazione ottomana e per preservare così, in terra di Calabria, le proprie peculiarità storiche e culturali. Queste comunità italo-albanesi, dette comunemente “Arbëreshe”, presentano interessanti aspetti interculturali: la cultura italiana, per la secolare cittadinanza, la cultura albanese per il patrimonio storico-linguistico-tradizionale, ed, infine, la cultura e spiritualità ellenica in quanto celebrano i riti e le festività religiose secondo il Tipikòn (Rubricario) della Santa Madre Chiesa di Costantinopoli. Negli italo-albanesi convivono da secoli, ed in maniera armoniosa, sia gli aspetti interculturali che etnici. Per tale motivo, essi, giustamente, possono essere additati come esempio nell’odierna caotica e conflittuale società. 
Frascineto, come altre comunità “Arbëreshe”in Calabria, Sicilia, Basilicata, Abruzzi e Puglia, ha tramandato oralmente per cinque secoli il proprio patrimonio avito e la propria filosofia di vita. 
Lo Stato Italiano, con la Legge 15 Dicembre 1999 , n. 482, molto opportunamente, anche se con notevole ritardo, ha emanato “Norme in materia di tutela delle Minoranze Linguistiche e Storiche”, nelle quali viene elencata, a pieno titolo, anche la nostra Minoranza Linguistica Albanese. 

La Biblioteca “A.Bellusci”, situata a Frascineto nella casa materna del Papàs Antonio Bellusci, sacerdote cattolico di rito bizantino-greco dell’Eparchia di Lungro, ha avuto origine fin dal 1961, anno della sua ordinazione presbiterale. Papàs A. Bellusci ha fondato nel 1966 la rivista “Vatra Jonë”/Il nostro Focolare, a S. Costantino Albanese (Potenza), e , nel 1980, a Cosenza la rivista italo-greco-albanese “Lidhja/L’Unione” col fine di dare voce a chi non aveva voce. Le ricerche sul campo sulla cultura orale degli italo-albanesi in Italia e dei greco-arvaniti in Grecia, che Papàs Bellusci ha pubblicato sia nella riviste che nelle sue sette pubblicazioni etnografiche, hanno contribuito ad allargare notevolmente gli ambiti culturali di indagine etnologica e di far conoscere al mondo degli Studiosi realtà vicine ma sconosciute. La Biblioteca “A.Bellusci” è costituita da oltre 10.000 volumi e da oltre 450 periodici , di contenuto albanologico e di spiritualità greco-bizantina, scritti nelle varie parlate arbëreshe, come pure in lingua albanese, greca, italiana, francese, inglese, russa, macedone, slovena, croata, turca, svedese, tedesca. Questa convergenza di multiculture, provenienti da Nazioni diverse, costituisce il vanto e la straordinaria originalità della Biblioteca “A.Bellusci”, in quanto essa è diventata nel corso degli anni punto di riferimento e di approfondimenti di studi albanologici per gli Studiosi e Studenti universitari che vengono per redigere le loro tesi di laurea, corredata da copiosa bibliografia, e ricercatori di tutto il mondo.
La Biblioteca “A.Bellusci” è quotidianamente impegnata anche dalla frequenza di tanti giovani studenti, accompagnati dai loro docenti, i quali vengono per approfondire le loro ricerche scolastiche. Gli argomenti che affascinano di più gli alunni delle Scuole Elementari e Medie sono i racconti e le novelle in lingua “arbëreshe”, i fumetti didattico-formativi in lingua letteraria albanese, la vita e le gesta dell’Eroe Nazionale Albanese Giorgio Kastriota Skanderbeg (1405-1468), le poesie e le filastrocche per i più piccini, la storia e la letteratura delle comunità italo-albanesi. 
Tra le iniziative promosse dal Centro Ricerche “G.Kastriota”, di cui la Biblioteca “A.Bellusci” e l’organo di stampa “Lidhja/L’Unione” sono parte integrante, è il Convegno Nazionale sulla Pastorizia e sul Telaio, tenuto a Frascineto il 28 aprile 2001. I relatori sono stati il prof. Giuseppe Trebisacce, Docente Storia della Pedagogia –Dipartimento Scienze dell’Educazione Università della Calabria, il prof. Ottavio Cavalcanti, Docente di Storia e Tradizioni Popolari e Direttore del Centro Inter-disciplinare Documentazione Demo-antropologica dell’Università della Calabria, il prof. Leonardo Alario, Docente Centro Interdiscipliplare di Documentazione Demo-antropologica dell’Università della Calabria, il pProf. Papàs Antonio Bellusci, Presidente dell’Associazione “G.Kastriota” e Direttore della rivista “Lidhja”. Inoltre nel mese di agosto 2001 il Centro Ricerche “G.Kastriota”, assieme all’Amministrazione Comunale di Frascineto, ha organizzato il Convegno “Osservando il cielo di agosto”, con le relazioni del Prof. Franco Piperno, Assessore alla Cultura presso l’Amministrazione Comunale di Cosenza, e il Prof. Papàs Antonio Bellusci. 
Infine, il Centro Ricerche “G.Kastriota” e la rivista italo-greco-albanese “Lidhja” hanno elaborato e indetto , un Concorso di Poesia, Racconti, Fumetti, Filastrocche, Indovinelli e Rappresentazioni grafiche, inerenti a tematiche e situazioni del “pianeta” italo-albanese , per tutti gli alunni delle Scuole Elementari e Medie dei vari Distretti Scolastici presso le comunità italo-albanesi in Italia. 
Soprattutto per le nuove generazioni di etnia “arbëreshe”, riteniamo che il valore educativo, sociale e culturale di tale Concorso consiste nel fatto che si svolga, per la prima volta nell’Arberia, solo ed esclusivamente tramite la rete di Internet , e che questa iniziativa è portata avanti da due giovani ragazzi quindicenni , componenti attivi dell’Associazione medesima. 
Per tale Concorso, tramite Internet, il Centro Ricerche “G.Kastriota” darà come premio ai partecipanti le varie pubblicazioni edite dal Prof. Papàs Antonio Bellusci.


Chi viene a visitare la Biblioteca “A.Bellusci”, collocata in Via Pollino, 84, si trova davanti una struttura, che mostra tutta la sua bellezza e vetustà, che ricalca lo stile architettonico delle case patronali di Frascineto del secolo scorso. L’accurato lavoro di recupero dell’edificio, effettuato per alcuni anni dal Prof. Tommaso Bellusci e famiglia, ha messo in risalto le peculiarità strutturali dell’antica costruzione, che affascinano tutti i visitatori. 
Nell’anticamera della Biblioteca “A.Bellusci” è collocato un significativo Museo Etrnolografico Arbëresh, che, con tanti piccoli oggetti di lavoro ormai introvabili, rievoca sia il periodo omerico della tessitura di Penelope, nonchè la vita dei pastori del Monte Pollino e della vita casalinga della donna frascinetese. 

La Biblioteca “A. Bellusci” e il Museo Etnografico Arbëresh-, ufficialmente inaugurata il 28 aprile 2001 alla presenza delle seguenti personalit: Dr. Giancarlo Ingrao, Prefetto di Cosenza; Dr. Saverio Zavettieri, Assessore alla Cultura della Regione Calabria; Prof. Donatella Laudadio, Assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza; Prof. Rosaldo Bellizzi, Assessore alla Cultura della Comunità Montana del Pollino; Prof. Francesca Camodeca, Assessore alla Cultura del Comune di Frascineto; Dr. Francesco Fortunato, Sindaco di Castrovillari; Prof. Emilia Blaiotta, Ing. Tommaso Ferrari, Prof. Tommao Bellusci, Dr. Mario La Rocca, ecc. Il fatto che ha enormemente stupito che l’intera popolazione ha partecipato attivamente e con interesse alla manifestazione, provvedendo perfino ad addobbare i loro balconi, lungo Via Pollino, con antichissime coperte policrome tessute al telaio, e ponendo vasi di fiori lungo il percorso-, in conclusione, rappresentano un fiore all’occhiello per l’Arberia (Comunità albanofone nel territorio nazionale), per l’Albania, patria di origine, per la Grecia, per il rito bizantino-greco, per la Kosova, per il Montenegro, per la Macedonia, per gli Studiosi di Albanologia sparsi in Europa, U.S.A. e Oceania, come pure per tutta la Calabria ed, in particolare per le comunità calabro-lucane, che fanno parte del Parco Nazionale del Pollino.